Ritorno dal Nulla

giovedì, settembre 28, 2006

Lester Grinspoon (Harvard): la canapa è la migliore terapia per lenire il dolore

La migliore terapia per lenire dolore, nausea, vomito, spasmi e altri disturbi provocati da malattie come cancro e Aids? "Senza dubbio la canapa indiana, conosciuta anche come marijuana. E solo governi 'ciechi' e ostinati, come quello americano, continuano a dire no al suo uso a scopo curativo. Le evidenze scientifiche dimostrano infatti che si tratta di una soluzione da preferire, e che anche i pazienti preferiscono, rispetto a farmaci che ne contengono alcuni principi o agli analoghi". Parola dello psichiatra Lester Grinspoon, professore emerito dell'universita' di Harvard (Usa) e autore di numerosi volumi in cui difende il diritto dei malati a 'sedare' le proprie sofferenze fumando marijuana senza rischiare di commettere un reato.
Una delle caratteristiche principali del fumo o dell'inalazione di canapa a fini terapeutici "e' il fatto che e' possibile 'personalizzare' le dosi -dice Grinspoon, intervenuto oggi a Roma all'incontro sulla canapa terapeutica organizzato da 'Forum Droghe' - e, in tal modo, evitare di assumere sostanza in eccesso: con pochi 'tiri' di uno spinello-curativo, il paziente infatti si sente subito bene, non deve aspettare del tempo prima di giovare degli effetti positivi della cura.
Cio' non accade per i farmaci 'classici', il cui dosaggio e' piu' difficile da regolare per ogni singolo paziente.
Bisogna abolire il proibizionismo che regna in molti Paesi del mondo, pur con tutte le difficolta' che questo comporterebbe.
Per quanto riguarda gli Stati Uniti la marijuana dovrebbe essere approvata dalla Food and Drug Administration (Fda), dopo aver superato tutti i test previsti per i farmaci. Ma per raccogliere i dati necessari a dimostrare l'efficacia di un medicinale sono necessari denaro e mezzi che vengono messi a disposizione delle aziende produttrici".
"Nel caso della cannabis chi si dovrebbe 'accollare' queste spese? La risposta e': un'organizzazione no profit oppure il Governo. Certo non i colossi farmaceutici: la marijuana non e' brevettabile e non garantisce il 'ritorno' economico che ci si aspetta di ottenere in 20 anni grazie all'esclusiva su un farmaco 'normale'. E' scandaloso che pur non essendoci mai stato alcun caso di morte per overdose di cannabis ancora la si leghi all'idea di droga pesante e pericolosa"

( Fonte
: www.aduc.it ) 26.09.2006

2 Commenti:

  • ciao,

    noto con piacere che sei ritornato :-)
    ..ma hai cancellato un sacco di cose vecchie interessantissime :-(

    volevo chiederti (se ti interessa) se riuscivi a far girare il Sondaggio della T.I.A.C.C.A.C.I.

    http://www.tiaccaciproduzioni.info/sito/php/forum/viewtopic.php?t=57

    ciao e grazie ancora per essere tornato

    By Anonymous Anonimo, at 06 ottobre, 2006 14:50  

  • grazie a te :) le cose cancellate le riposterò ;) per il sondaggio lo farò girare con piacere; un link lo metto subito qui

    ciao!!!

    By Blogger Galdo, at 06 ottobre, 2006 21:37  

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lunedì, settembre 25, 2006

Italia: stanze salva vita

"Nessuna contrarietà preconcetta alle stanze del buco, luoghi protetti dove potersi drogare sotto controllo medico, come forme di sperimentazione che vanno valutate", così ai primi di giugno il ministro per la solidarietà sociale Paolo Ferrero (Prc) aveva manifestato dai microfoni di Radio radicale la volontà di sperimentare anche in Italia la somministrazione controllata di sostanze stupefacenti.
Ne era seguito un furibondo attacco congiunto degli esponenti della casa del fascio, delle gerarchie ecclesiastiche e dell'Unione, con Rosy Bindi, il ministro della salute Livia Turco (Ds) e lo stesso Romano Prodi che lo costringevano a dichiarare ai mass-media di non essere in linea con la posizione del governo. Venendogli a mancare l'appoggio dei dirigenti del suo stesso partito il ministro aveva infine capitolato: "ho parlato a titolo personale", e la polemica si era chiusa lì.

Ma cosa sono le "stanze del buco" ?
Innanzitutto va detto che la definizione, genera confusione tra le larghe masse popolari e incontra notevoli resistenze anche di alcuni addetti ai lavori perché dà l'immagine di un luogo chiuso e angusto in cui ci si buca, punto e basta. Occorrerebbe invece una grande campagna di informazione sui mass-media, nelle scuole e per le strade per spiegare più nel dettaglio qual è lo scopo delle sperimentazioni che si stanno diffondendo in tutta l'Europa.

Scopi, modalità e prospettive

Un'interpretazione limitata delle "stanze del buco", come quella proposta in Toscana e appoggiata dal ministro Ferrero, fa riferimento a luoghi sanitari protetti (shotting rooms, in inglese) dove i tossicodipendenti possono iniettarsi sostanze stupefacenti, acquistate per proprio conto, come avviene ad esempio nei parchi dell'Olanda, in alcune località della Svizzera e della Spagna.
Lo scopo prioritario della sperimentazione è la prevenzione delle overdose, come quelle da scarsa conoscenza degli effetti della sostanza in soggetti alle prime armi o disassuefatti forzatamente in carcere o comunità, prevenire le conseguenze da "fuori vena", e tutte le gravi patologie connesse con lo scambio e il riutilizzo di siringhe non sterili, aiutare i tossicodipendenti ad aderire a un programma terapeutico. L'obiettivo è quello di offrire a coloro che assumono sostanze per via endovenosa la possibilità di farlo in un ambiente controllato sul piano sanitario, con strumenti sterili al fine di evitare di contrarre patologie quali l'Aids, l'epatite B e C e con la vicinanza di personale sanitario in grado di intervenire immediatamente di fronte ad un'eventuale overdose.
Se l'eroina, come avviene a Zurigo, potesse essere acquistata dai tossicodipendenti anche in farmacia sotto presentazione di ricetta medica, o se fosse prontamente disponibile un laboratorio per analizzare il contenuto delle dosi acquistate dai pazienti al mercato nero, si potrebbero prevenire anche i tanti danni legati al "taglio" assassino delle sostanze.

Un altro modo di intendere la "somministrazione controllata" di eroina, morfina e cocaina è connesso strettamente alla legalizzazione delle droghe pesanti, perché in tal caso sarebbero i servizi statali, Sert, unità di strada, o comunità terapeutiche, a proporla a gruppi di pazienti ben selezionati (situazioni di tossicodipendenza legate a povertà e sofferenze di vita estreme, presenza di una irrefrenabile e compulsiva agomania, pazienti giovani in quella fase detta "luna di miele", fallimento di altri trattamenti sostitutivi in tossicodipendenti di lunga data).
Nello scrupoloso rispetto del consenso informato e della privacy dei pazienti l'equipe multidisciplinare, con esperienza di Sert (Servizi per le tossicodipendenze) e di Pronto soccorso, adeguatamente e specificatamente formata per questo progetto, avrebbe il compito di proporre caso per caso il tipo di terapia più idoneo: mantenimento, scalaggio controllato, passaggio graduale ad altre terapie.
In questo caso la praticabilità del servizio passa per la disponibilità di eroina, morfina e cocaina da parte delle strutture socio-sanitarie preposte e dal personale che vi opera, che dovrebbero somministrarle ovviamente a titolo totalmente gratuito.

In tutti i casi va previsto, anche volendo mettere dei criteri molto restrittivi per l'accesso a questo tipo di servizio, che non sarebbero affatto pochi i "candidati" e ciò significa che bisogna immediatamente aprire nuovi Sert, almeno uno-due per quartiere nelle città, potenziare l'organico dei Sert esistenti che attualmente sopravvivono a stento con un rapporto medici/infermieri e utenza a dir poco scandaloso e dei Pronto soccorso con nuove assunzioni, cancellare il blocco del turn over, assumere stabilmente i giovani "volontari" o quelli in eterna "formazione" che attualmente vagano nei Sert, soprattutto aspiranti assistenti sociali e psicologi. In caso contrario, basterebbe un incidente di media o grave entità nelle strutture preposte alla somministrazione di stupefacenti per ritrovarsi addosso tutto il peso della propaganda mediatica dei clerico-fascisti.

In ogni caso, in attesa che si proceda senza preconcetti a queste sperimentazioni, una cosa può essere fatta subito, e generalizzata: la distribuzione di siringhe sterili e profilattici da parte dei Sert, in particolar modo a soggetti sieropositivi, affetti da Aids conclamato, da epatite virale B, C o da altre malattie veneree.
Attualmente questo importantissimo servizio è delegato solo alle "unità di strada", a Napoli ad esempio ce n'è solo una nei pressi della Stazione centrale, presente per poche ore alla settimana!

D'altro canto il potenziamento dei Sert non esclude la somministrazione controllata di eroina, cocaina, ecc., come affermano autorevoli esponenti del Pdci e del Prc che non hanno avuto il coraggio di schierarsi apertamente perché, per quanto i Sert bene attrezzati e con personale adeguato possano far diminuire l'incidenza della tossicodipendenza da droghe pesanti, è impensabile che riescano, stante l'attuale barbaro sistema economico capitalistico, a far sparire il fenomeno, in secondo luogo perché la somministrazione controllata di eroina e cocaina potrebbe avvenire come abbiamo detto nelle stanze dei Sert stessi.

Va tenuto conto comunque che con la devoluzione federalista delle competenze in tema di legislazione, organizzazione e gestione sanitaria potrebbe verificarsi che nelle regioni con una rete di servizi non certo adeguati ma almeno degni di tal nome, come ad esempio la Toscana o l'Emilia-Romagna, il progetto possa andare avanti e raggiungere dei risultati positivi, mentre resti totalmente inapplicato nelle regioni dove la sanità pubblica è allo sfascio e versa in condizioni da Terzo mondo.
La situazione è così drammatica che molte comunità terapeutiche del Centro-Nord stanno rifiutando i pazienti provenienti dai Sert del Sud, perché le Regioni, come la Campania alle prese con spaventosi deficit finanziari, non possono più pagare per i "viaggi della speranza".

Abbandonare le illusioni sul governo Prodi

Mentre il carcere e strutture simil-carcere sono diventati dei grandi lager statali per "tossici" e "migranti", c'è poco da illudersi sulla politica che perseguirà il governo Prodi, visto che ha già annunciato altri spaventosi tagli alla spesa sociale, visto che nel programma elettorale aveva promesso di cancellare la legge fascista Fini-Giovanardi sulla droga, e adesso, per bocca della rinnegata Turco, parla entro fine anno di "sterilizzare gli effetti negativi della legge Fini-Giovanardi tramite un paio di modifiche alle tabelle che innalzino la soglia di hashish per la detenzione personale", quando sarebbe invece oltremodo necessario procedere a liberalizzare il consumo di droga leggera e depenalizzare il consumo e il piccolo spaccio di droga pesante, anche per spuntare gli artigli alle holding della mafia, della camorra, della 'ndrangheta e della sacra corona unita.
Con il governo Prodi va ingaggiata quindi una battaglia di massa non solo per seppellire la mostruose leggi proibizioniste vigenti ma anche per la difesa e il potenziamento del Servizio sanitario nazionale (Ssn), per abrogare le controriforme Amato-De Lorenzo ('92), Bindi ('99) e Turco (2000) che hanno praticamente affossato lo "Stato sociale", la sanità e l'"assistenza sociale" in Italia.
Molti dei servizi sociali sono stati infatti affidati ai privati convenzionati e al Terzo settore, che storna fiumi di risorse pubbliche e fanno largo utilizzo di manodopera volontaria o sottopagata, rigorosamente precaria e priva di diritti sindacali. Tanto che oggi è un miracolo che un paziente iscritto ad un Sert ottenga un sostegno economico o l'inserimento lavorativo, mentre ancora molte "comunità" si rifiutano di accogliere pazienti in cura con farmaci sostitutivi come il metadone e la buprenorfina!

( Fonte: www.pmli.it )

3 Commenti:

  • Ciao! grazie degli auguri!
    Conosco un po' il mondo dei Sert, delle cominutà di recupero tossicodipendenza ... non sono molto d'accordo sulle stanza del buco, ma credo che sia fondamentale la prevenzione, l'informazione fatta da chi certe esperienze l'ha vissute!
    Purtroppo nei sert lavorano ragazzi in tirocinio che si scontrano con realtà troppo forti, che fanno paura...

    By Anonymous Anonimo, at 26 settembre, 2006 21:04  

  • dimenticavo.... lavori in telecom??? ehehehe di sti tempi!!!!!!ahahaha ciao

    By Anonymous Anonimo, at 26 settembre, 2006 21:18  

  • ciao Silvia, grazie della visita :)
    il tirocinio nei sert è abbastanza "forte" sono d'accordo con te..
    sulle stanze del buco io sono d'accordo, certo fondamentali sono la prevenzione e l'informazione.

    sulla telecom meglio che non dico nulla...

    ciao!

    By Blogger Galdo, at 27 settembre, 2006 20:28  

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giovedì, settembre 21, 2006

The effects of drugs!

2 Commenti:

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mercoledì, settembre 20, 2006

USA: Above the Influence

Il governo statunitense ha lanciato una campagna di comunicazione sociale
tramite il celebre portale di condivisione gratuita di file video
YouTube

Si tratta di una campagna antidroga, chiamata "Above the Influence",
un gioco di parole basato sull'espressione under the influence, "inebriato,
sotto effetto di stupefacenti, fatto".
Nella speranza, così dicono alla Casa Bianca, di raggiungere i più giovani
con messaggi edificanti.

Coordinatore di questo progetto è l'Office of National Drug Control Policy.

Link sito su YouTube--> qui

Link video--> qui

Link sito ufficiale della campagna--> abovetheinfluence


Gli "esperti" hanno cercato di utilizzare alcuni stratagemmi per rendere
i messaggi ancora più visibili: alcuni video sugli effetti negativi (a loro dire) della marijuana, sono stati associati a tag testuali come "420", espressione gergale americana per indicare la droga, "marijuana", "weed".

Con questa campagna, l'amministrazione Bush, dimostra una volta di più la sua natura profondamente ipocrita, falsa e opportunista.

Ipocrita e deviante perchè sfrutta termini specifici, quali "marijuana" o "weed" per identificare invece una generica campagna antidroga, cioè una campagna (in teoria) contro la droga tutta, qualunque essa sia.

Di più. Oltre all'ipocrisia, in questo modo si fa solo della sana disinformazione.

Si utilizza il termine "marijuana", cioè una pianta innocua per la salute, una pianta che non ha mai provocato un morto, che oltre a non essere nociva,
al contrario, viene utilizzata con successo per la cura di gravi malattie quali glaucoma, epilessia, sclerosi multipla, per il trattamento della nausea e del vomito nei pazienti in chemioterapia, per stimolare l'appetito in pazienti HIV positivi, etc. etc. e lo si associa a tutto il calderone "droga", quindi insieme a cocaina, crak, eroina, ecstasy, etc. etc.

Falsa perchè punta il dito sulla marijuana, quando esistono da anni studi scientifici comprovati sulle sue qualità terapeutiche e ricreative.

Opportunista infine perchè, oltre a fare disinformazione, e quindi provocare ulteriori danni, il tutto viene fatto a costo zero, visto che la condivisione dei video su YouTube è gratuita.
Complimenti sentiti all'amministrazione..

Ovviamente, la natura stessa di YouTube fa sì che la campagna esponga il fianco a critiche e risposte negative da parte degli utenti che, come sempre, possono commentare i video.
Ma anche qui, ho seri dubbi sulla trasparenza dell'operazione, in quanto al momento in cui sto scrivendo questo post, risultano più di 15.000 accessi ma zero commenti..

Non vi sembra un tantino strano?

martedì, settembre 19, 2006

Willie Nelson

Il musicista country è stato fermato dalla Polizia della Louisiana durante un normale controllo di routine; anche se erano le prime ore della mattina una volta aperta la porta del TourBus gli ufficiali sono stati colpiti dal forte odore di marijuana che proveniva dall’interno.

Dal furgone sono scesi Willie di anni 73, sua sorella Bobbie Nelson di anni 75, seguiti dal resto del gruppo la cui età è compresa tra i 50 e i 60 anni.

I poliziotti hanno quindi iniziato le ricerche trovando 700 grammi di marijuana oltre a una manciata di funghi allucinogeni; le sei persone sono state immediatamente rilasciate.

Willie Nelson pubblicherà un nuovo album il prossimo 31 Ottobre;
si intitolerà “Songbird” ed è stato prodotto da
Ryan Adams

( Fonte: www.rockstar.it ) 19.09.2006




Il sito di Willie Nelson

Questa direi che è una delle tante prove che la marijuana fa bene...

domenica, settembre 17, 2006

La creazione del mostro marijuana

La Cannabis, secondo Ernest L. Abel, è stata usata dall'uomo per almeno 12.000 anni. Per i primi 11000 e rotti anni di convivenza fra esseri umani e canapa, nessuno si preoccupa particolarmente del fatto che questa pianta, almeno nelle sue varietà meridionali, è anche una potente sostanza psicoattiva. Semmai, questo la rende anche più interessante.

In Europa, intorno al 1850, lo psichiatra Moreau di Tours ne studia gli effetti confrontandoli con le manifestazioni delle malattie mentali, e gli adepti del Club des Hachischins di Parigi, tra i quali Gautier, Dumas padre e Baudelaire, descrivono le loro sensazioni di raffinati e colti mangiatori di canapa indiana che frequentano i teatri, i concerti, l'opera, e scrivono romanzi e poesie.
Anche negli Stati Uniti d'America, nel 1857, il rispettabile signor Fitz Hugh Ludlow di Poughkeepsie, stato di New York, avido cultore delle Mille e una notte e delle Confessioni di De Quincey, descrive in un libro (The Hasheesh Eater, negli anni settanta uno dei cult-books della letteratura alternativa americana) le sue straordinarie esperienze con l'estratto di Cannabis indica comprato nella farmacia sotto casa.
Ma un destino avverso era in agguato...

Nel 1892 nasce ad Altoona, Pennsylvania, USA, il piccolo Harry J. Anslinger. Ottavo e penultimo figlio di un barbiere immigrato dalla Svizzera, che aveva tardivamente trovato un impiego nelle ferrovie, il pargolo crescendo, si sarebbe trasformato in un potentissimo burocrate destinato a lasciare un bel segno nella storia poliziesca, non solo americana, del Novecento e avrebbe attivamente contribuito a rovinare la vita di milioni di esseri umani sparsi in tutto il mondo.

Vi racconterò solo una piccola parte delle sue imprese, quella che riguarda la vera e propria creazione dal nulla del mostro marijuana.

Negli Stati Uniti di inizio '900, la marijuana continua a essere usata senza clamore. La fumano abitualmente i musicisti di jazz di New Orleans e i braccianti messicani del Texas e della California.
La comprano in farmacia per il mal di testa, l'insonnia o chissà cos'altro migliaia di rispettabili cittadini dal New England alla Florida, dalla Georgia all'Oregon.
Del resto, salvo qualche restrizione locale per l'uso dell'oppio da fumo, la stessa cosa vale per l'oppio, la morfina e la cocaina, tutte in libera vendita non solo nelle farmacie, ma anche nelle drogherie o per posta.

Ma nel 1914, dopo anni di dibattiti nati con la questione dell’oppio in Cina (di cui parleremo in una prossima occasione), entra in vigore una legge che regolamenta l'uso dei 'narcotici' (oppio e derivati, cocaina) assoggettandoli a prescrizione medica.
In questa legge, tuttavia, la Cannabis non è ancora presa in considerazione.
Poi, nel 1919, nasce il Proibizionismo con la P maiuscola:
anche l'alcool è fuorilegge.

Ed è in questo clima che il piccolo Harry J. cresce e coltiva le sue ambizioni. Come molti giovani intraprendenti, tenta molte strade.
Per un pò, fa anche il pianista in un cinema muto.
Ma poi, sul finire degli anni '20, ottenuto l'incarico di vice-console a Nassau, nelle isole Bahamas, Anslinger riconosce la sua vera vocazione di poliziotto.
A Nassau (Bahamas) regnano i contrabbandieri di alcolici che, del tutto ignorati dalle autorità britanniche, fanno fior di dollari inviando liquori negli Stati Uniti. Anslinger, indignato per la scandalosa indifferenza dei rappresentanti di Sua Maestà verso una legge degli Stati Uniti, riesce a negoziare con gli inglesi un accordo per controllare sistematicamente le rotte delle navi per e dagli Stati Uniti. Questo accordo internazionale complica molto la vita dei contrabbandieri, e il successo porta all'assegnazione di Anslinger alle dirette dipendenze del Ministero del Tesoro - è forse solo una malignità osservare che nel frattempo il nostro aveva sposato una nipote del ministro...

Il controllo dell'alcool e dei narcotici negli Stati Uniti era stato assegnato al Ministero del Tesoro in quanto secondo l’Harrison Act ogni uso lecito di queste sostanze prevedeva il pagamento di una tassa.
Solo in questo modo si era infatti riusciti a imporre una legge a livello federale, valida per tutti gli stati dell’unione.
Anslinger dapprima si occupa solo della lotta contro l'alcool, ma nel 1930 nessuno è più qualificato di lui per assumere l'incarico di Commissario del neonato Federal Bureau of Narcotics, con pieni poteri per la lotta alla 'droga'.
Il fallimento del Proibizionismo dell'alcool è già più che evidente, tant'è vero che nel 1933 Roosevelt chiude il “nobile esperimento”:
in quell'anno la birra e nel 1934 i liquori tornano sul mercato lecito.
Per fortuna restano proibite le altre droghe.
Anslinger non si limita alla tradizionale partita a guardie e ladri un affare a me, una tangente a te contro gli oppiacei e la cocaina. Fa sul serio. Mette in luce grandi qualità di spietato ed efficientissimo burocrate: attacca brutalmente gli avversari più deboli, aggira abilmente le obiezioni dei più autorevoli, letteralmente perseguita qualche medico che continua a prescrivere 'droghe' ai suoi pazienti tossicodipendenti.

Ma non è questo che ora ci interessa. Ci interessa come Anslinger lucidamente partecipi alla creazione di un nuovo mostro, e al momento buono lo getti in pasto all'opinione pubblica ancora scossa dalla Grande Crisi, contemporaneamente promuovendo se stesso e il Bureau come uniche forze capaci di contrastare il Male.

L’ambizioso Anslinger cerca infatti nuovi spazi di azione e di potere.
La cattiva fama della marijuana, a cui ha già opportunamente contribuito, glieli offre su un piatto d'argento.
Qui sono le vere basi della 'guerra alla droga' che continua ancora oggi: non si può infatti escludere che senza le capacità tecniche, l'abilità politica, e l'ambizione di Harry J. Anslinger, la proibizione dei narcotici avrebbe fatto l'ingloriosa fine di quella dell'alcool.

Ed ecco, a buona memoria, come un ambizioso burocrate perseguendo i suoi personali interessi politici, può riuscire a cambiare lo stato delle cose.

Anslinger inizia a documentarsi sulla marijuana:
perché mai era stata esclusa dall'Harrison Act?
Ottiene dalla potente Associazione Medica Americana (AMA) un documento in cui 29 su 30 fra farmacisti e medici descrivono perché la Cannabis non va confusa con i “narcotici”: Anslinger seleziona l'unica opinione dissenziente.
Come in tutte le storie di successo, il caso ha la sua parte: proprio in quel periodo, lettere di cittadini allarmati per la diffusione di questa 'nuova' droga cominciano a comparire sui giornali (specialmente a New Orleans) o arrivano direttamente al Narcotics Bureau.
Qualche articolo solleva il caso su riviste mediche o legali.
Il consumo di marijuana si espande nelle grandi città del nord-est, soprattutto - sembra - fra i giovani.
Anslinger raccoglie (e magari ispira) documenti, infiltra i suoi agenti fra i venditori e i consumatori di marijuana, segue con attenzione il crescere di un embrionale movimento anti-marijuana.
Ma è prudente.
Nel 1934 è sotto attacco e rischia di perdere il posto.
In lettere dirette ai più stretti collaboratori del presidente Roosevelt viene accusato di farsi solo pubblicità e di costruirsi una carriera a spese di persone malate e infelici. Un senatore lo denuncia come razzista e ne chiede le dimissioni.
Anslinger non si espone, ma fa muovere dietro le quinte potenti amici.
Confermato nell'incarico, si rimette in luce con l'attacco finale sulla marijuana, di cui chiede ripetutamente l'inclusione nelle leggi proibizioniste. Nelle parole di Larry Sloman, "alla fine del 1935 la nuova strategia di Anslinger sembrava funzionare, forse anche troppo bene. Focalizzando l'attenzione sulla marijuana (...), una specie di Frankenstein era stato mandato libero per il paese".
I giornali scandalistici rispondono.
La marijuana diventa la 'droga assassina', responsabile di omicidi a catena. Nel 1936, il giornalista Kenneth Clark inizia così un suo articolo pubblicato su una grande catena di giornali: "Sconvolgenti crimini di violenza stanno aumentando. Assassinii, stragi, crudeli mutilazioni, ferimenti, compiuti a sangue freddo, come se un orrendo mostro percorresse impazzito la terra. Le allarmate autorità federali e statali attribuiscono molte di queste violenza alla 'droga assassina'.
Così gli esperti chiamano la marijuana".

Anslinger ha ormai deciso che la gravità del caso marijuana richiede l'inclusione nella legge federale sui narcotici. Tuttavia, non è facile abbattere gli ostacoli tecnici e costituzionali, e Anslinger prende prudentemente una strada tortuosa che permetta di aggirarli.
Già da tempo tiene un ricchissimo archivio di appunti, notizie e soprattutto storie orripilanti sulla killer drug, la 'droga che dà il piacere di uccidere senza motivo. In una serie innumerevole di interventi pubblici, sono ripetute all'infinito le sue 'potenzialità maligne': demenza, pazzia, decadimento fisico, fino ad accessi di rabbia delirante che spesso sfociano in efferati delitti...

Anslinger ingigantisce il problema anche perché questo è il modo migliore per ottenere sempre maggiori finanziamenti per il Narcotics Bureau e quindi, sempre più potere. E il mostro appena nato cresce sano e robusto. Nel gennaio 1937 viene convocata da Ministero del Tesoro una Conferenza per la valutazione dello status della Cannabis sativa.
Il 27 aprile, iniziano al Congresso le sedute sul Marijuana Tax Act.
Segue il Senato. Nel luglio, il tocco del maestro: Anslinger pubblica nell'American Magazine (in collaborazione con C.R. Cooper) un articolo rimasto famoso: 'Marijuana: assassino della gioventù'.

Il pieno successo non può mancare. Nel 1937, 46 stati su 48 avevano ormai aggiunto la marijuana alla lista delle sostanze proibite.
A quel punto, Anslinger lancia la campagna finale per la proibizione a livello federale, riuscendo a far pubblicare una serie di articoli scandalistici su fatti molto sanguinolenti più o meno falsamente attribuiti all'uso di marijuana. Il JAMA pubblicò il 1 maggio 1937 un vigoroso articolo contro la proibizione della marijuana, che anzi attaccava anche la proibizione dei narcotici di 23 anni prima:
“Dopo più di 20 anni di sforzi del governo federale e la spesa di milioni di dollari, l'uso dell'oppio e della cocaina sono ancora ampiamente diffusi. (...)
Quale ragione ci può essere per credere che migliori risultati si otterranno ... per sopprimere l'uso di una droga come la Cannabis?
Certo è altrettanto facile da contrabbandare e da distribuire come l'oppio e la cocaina.
Inoltre può essere coltivata in molte regioni degli Stati Uniti e anzi, cresce selvatica nei campi e lungo le strade”.

il primo settembre 1937, il Marijuana Tax Act - la legge proibizionista che bandì ogni uso non medico della Cannabis, sul modello dell'Harrison Act del 1914 - entra in vigore.
Nel 1937 c'erano ancora almeno 28 prodotti farmaceutici che contenevano Cannabis, ma l'uso medico diminuì molto rapidamente e la C. fu alla fine esclusa dalla Farmacopea Ufficiale USA nel 1970, dopo anni in cui era caduta completamente in disuso.


Articolo di Claudio Cappuccino, membro del comitato scientifico di "Forum Droghe" e del consiglio direttivo di ACT (Associazione per la Cannabis Terapeutica). Collabora a "Fuoriluogo", "Narcomafie" e alla newsletter "Medical Cannabis" (http://medicalcannabis.listbot.com)

( Fonte: www.toolsantipro.it )

giovedì, settembre 14, 2006

Italia: nuova legge sulle droghe

Articolo inedito di Franco Casalone, autore di alcune tra le principali pubblicazioni italiane dedicate alla cultura e alla coltura della cannabis tra cui "Il Canapaio" e "Canapicoltura Indoor"

Riflessioni e pensieri riguardanti la nuova legge sulle droghe.
(Da leggere e far leggere)

1- Si è voluto ribadire il principio che “è vietato drogarsi”.
Ma uno Stato di diritto, che si dice civile e democratico,
non può intervenire su un comportamento privato.
A casa mia, finché non danneggio qualcuno, posso comportarmi come più mi pare e piace, e nessuno ha il diritto di vietarmelo.
Se si accetta una simile imposizione, possono allora essere controllati e puniti i più diversi comportamenti, come ad esempio alzarsi o dormire ad una certa ora, mangiare alcuni cibi,
vestirsi in un certo modo, disegnare o scrivere qualcosa di “sconveniente” e così via.
Anche la sanzione amministrativa, già in vigore con la legge precedente, prevista per un uso strettamente personale,
è un assurdo, perché comunque punisce un atto personale, che non interferisce con l’esistenza degli altri esseri.
Il concetto di “droga” è del tutto arbitrario e creato per inserire nel immaginario della gente un’immagine di negatività di certe sostanze rispetto ad altre.
Che non ci vengano a dire che le cosiddette “droghe” proibite e inserite nelle tabelle sono nocive per la salute, perché questo stesso sistema ha creato un’infinità di sostanze veramente nocive (bastino come esempio i derivati del petrolio, o lo zucchero bianco raffinato) e ne pubblicizza l’uso a seconda delle convenienze del momento.
Se sono maggiorenne e considerato in grado di intendere e di volere, ogni mio atto è da considerarsi responsabile (è per questo che se commetto un crimine “dovrei” andare in galera), quindi IO sono responsabile della mia salute (indirettamente anche chi mi informa in modo veritiero o dicendo menzogne), e soltanto IO posso decidere ciò che per ME sia bene o male.
La difesa dei diritti del singolo cittadino è alla base di una società giusta e democratica, ed il riconoscimento della sua capacità di scelta è indispensabile al corretto svolgimento dei rapporti fra il cittadino e le istituzioni.
“Tutte le leggi che possono venire violate senza che qualcuno ne abbia danno sono oggetto di derisione. Né riescono in alcun modo a controllare i desideri e le passioni degli uomini, ma al contrario esse dirigono e incitano i pensieri degli uomini proprio verso quelle cose proibite; perché noi tendiamo sempre verso ciò che è proibito, e desideriamo le cose che non ci è consentito possedere...E agli uomini dotati di mezzi non manca mai l’ ingegno di evadere quelle leggi che dovrebbero regolare cose che non possono essere completamente proibite...
Colui che cerca di regolare tutto mediante la legge riuscirà solamente a istigare il crimine invece di diminuirlo.”
(Baruch Spinoza, 1632-1677)
Nessuno degli schieramenti politici principali ha contestato questo concetto.

2- Il possesso di una quantità considerata superiore alla “dose personale” introduce il concetto di “spaccio”.
Nei mercati, se c’è una domanda automaticamente ci sarà un’ offerta; e se questa offerta non può essere soddisfatta per vie legali (negozi, punti di smercio regolamentati), sarà obbligato a curarsene il cosiddetto “mercato nero”.
Lo “spacciatore” normalmente non è un criminale, ma una persona che per fare un favore ad un’ altra persona che ha una richiesta, rischia di andare in galera.
Nessun “spacciatore” obbliga con la forza qualcuno a comprargli la “droga”.
E nessun “spacciatore” è diventato miliardario (molti miliardari sono diventati spacciatori di grosse quantità), se no farebbe un altro lavoro.
Su milioni di consumatori, ci sono centinaia di migliaia di “spacciatori”.
I profitti della vendita delle “droghe”, i ricarichi ad ogni passaggio, sono inferiori a quelli delle merci legali, e ad una grossa organizzazione mafiosa rende molto di più investire in “business” legali, come la politica, o i trasporti, o le comunicazioni, o l’ industria: tanto il falso in bilancio non è più reato!... (fatevi ad esempio due conti su quanti soldi entrano giornalmente alla Società Autostrade, e considerate che hanno dichiarato un deficit di un miliardo di euro...).
Il mercato nero muove il 10% del PIL mondiale: armi, ”droghe”, prostituzione, contrabbando, “lavoro nero”, eccetera...
Quanto costa un missile o un aereo da caccia?
Quanto rende, e su quante atrocità é basato il mercato “legale” dei diamanti?
E quello del caffè?
Perché l’OMS ha chiesto alla Comunità Europea di testare più di 500 sostanze di sospetto potenziale cancerogeno e, su pressioni delle industrie, se riuscirà a testarne dieci sarà considerato un successo?
Perché l’Unicef distribuisce in Africa medicinali scaduti?
Perché la Monsanto ha importato migliaia di tonnellate di sementi OGM e non ha avuto nessuna sanzione?
Perché in Italia non è più reato il falso in bilancio?
Perché i ragazzi che vanno a scuola non sono più chiamati studenti ma “clienti”?
Dove sono i guadagni?
La figura dello spacciatore davanti alle scuole, che offre ai bambini la “droga”, magari nascosta nelle caramelle, per renderli dipendenti e quindi farseli clienti è un falso inesistente, creata per spaventare e disinformare.
Un esempio di questo terrorismo psicologico è una circolare giunta alcuni anni fa nelle scuole elementari, proveniente dalle “forze dell’ ordine” in cui si mettevano in guardia insegnanti e genitori perché sarebbero state messe in circolazione e a disposizione degli alunni delle scuole figurine imbevute di LSD, che sarebbe stato assorbito attraverso la pelle dei bambini che avessero toccato queste figurine e li avrebbe resi dipendenti dalla droga.
Ogni commento è superfluo.
Nessuno degli schieramenti politici principali considera lo “spacciatore” un commerciante che non può pagare le tasse, e tutti lo considerano un pericolo per la comunità.
Ma se il consumatore (giustamente) non dovrebbe essere punibile, dove potrebbe trovare la sostanza da lui desiderata, visto che se cercasse di produrla sarebbe punito severamente?

3- Secondo le tabelle della nuova legge la cannabis è una sostanza senza valore terapeutico:
questa è la menzogna più bieca e la dimostrazione più palese che tutta questa legge è fatta per fare del male alla gente.
Questa è una lezione di inciviltà da parte di barbari scriteriati e senza umanità, non contestata abbastanza e non respinta da una classe politica corrotta.

4- Sarà il caso di denunciare per spaccio il ministero delle finanze, quello degli interni e quello dell’ agricoltura, perché si continuano a vendere numerose sostanze adesso da inserire nella tabella 1: caffè, tè, tabacco, alcolici, spezie, profumi, camomilla, zucchero bianco raffinato (a proposito, andatevi a leggere il vecchio libro “Sugar Blues” per gli effetti dello zucchero sul nostro organismo), latte (contiene endorfine) eccetera.

Ho appena visto uno spezzone di un film di propaganda antidroga americano, “Il giustiziere della notte 4”.
C’era una scena in cui si vedeva un ragazzo morto (sembrava ustionato) perché gli era scoppiato il narghilè in faccia mentre stava fumando oppio.
La fantasia di chi deve creare disinformazione non ha limiti!
Siamo in un mondo di pazzi dove il plagio e la manipolazione delle menti hanno raggiunto livelli di eccellenza.
Non credete a nulla di quello che vi viene detto prima di sottoporlo ad una critica rigorosa.

...comunque non possiamo aspettarci molta coscienza in un paese dove la gente impazzisce e paga per vedere un programma come “il grande fratello” e si prende a pugni per entrare al festival di Sanremo.

Franco Casalone

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